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L’Ufficio dei Segreti Pubblici raccomanda:

“Può la dialettica spezzare i mattoni?”

di René Viénet

Pacific Film Archive, Berkeley, 19 marzo 1992, 7:30 p.m.



“Immaginate un film di kung fu in cui i lottatori di arti marziali declamano aforismi situazionisti sul superamento dell’alienazione mentre burocrati decadenti esercitano ironie sullo stallo della rivoluzione. Questo è quanto troverete nell’insolente riadattamento ad opera di René Viénet di un film cinese di scazzottature. Influente situazionista, Viénet ha tolto la colonna sonora ad un ordinario prodotto d’esportazione di Hong Kong e vi ha sbattuto sopra il suo dialogo impressionante... Una brillante, acre e sfrenata critica del fallimento del socialismo nella quale i lottatori di arti marziali controbattono ai colpi ideologici con stoccate teoriche di Debord, di Reich e di altri... L’obiettivo di Viénet è inoltre il meccanismo del cinema e in che modo esso serva l’ideologia.”

—Nota di Programma del PFA


Da quando Debord ha ritirato definitivamente tutti i suoi film dalla circolazione, Può la dialettica spezzare i mattoni? è virtualmente l’unico esempio disponibile di un uso situazionista del cinema. La pellicola di Viénet è un prodotto molto inferiore a uno qualunque di Debord, ma è più che meritevole di essere visto per il coerente uso della tecnica situazionista del détournement — il deturnamento degli elementi culturalii già esistenti per nuovi scopi sovversivi. Altri registi hanno usato alcuni aspetti di questa tecnica, ma soltanto in modi confusi e semi-coscienti, o per fini puramente umoristici come in What’s Up Tiger Lily? di Woody Allen.

Il film di Viénet è ancora più divertente, ma il suo humour proviene non tanto dalla satira di un assurdo genere di film quanto dal suo insidiare il rapporto spettacolo-spettatore al cuore di una società assurda. Sia nel suo contenuto sociale-critico che nella sua forma auto-critica, presenta uno stridente contrasto con il riformista piagnucoloso e il militante scalmanato che caratterizzano i media apparentemente più radicali. Rovesciando il potere persuasivo del medium contro sé stesso (i caratteristi criticano la trama, il loro ruolo in essa e la funzione degli spettacoli in generale), neutralizza costantemente la tendenza degli spettatori ad identificarsi con l’azione filmica, ricordando loro che l’avventura reale — o la sua mancanza — ha luogo nella loro propria vita.

UFFICIO DEI SEGRETI PUBBLICI
Marzo 1992

 


Versione italiana di un volantino distribuito durante una proiezione del film di Viénet. Traduzione dall’inglese di Omar Wisyam.

No copyright.

[Altri testi in Italiano]

 

   


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